E' questo che deve esportare il Trentino insieme ai "nostri" orsi: l'orgoglio di essere pionieri sulla strada della convivenza civile con gli animali selvatici e precursori di una sana gestione del territorio improntata alla massima protezione.
Trento 11 agosto 2013
Il Cantone svizzero dei Grigioni chiede al Trentino che gli orsi siano uccisi prima che passino il confine, potrebbero contrabbandare biodiversità?
Dopo l'abbattimento del povero orso M13, con cui la Svizzera ha fatto pessima figura, gli amministratori del Cantone dei Grigioni non solo non si vergognano di quel delitto, ma tornano alla carica. Non voglio parlare di Svizzeri perché non credo che la popolazione abbia alcun interesse a condannare a morte un povero orso che ignora i confini di Stato! Molti svizzeri si sono espressi in modo decisamente contrario a quella orrida esecuzione di un animale innocente: un orso che faceva l'orso! Spesso i cittadini, non solo quelli italiani dunque, si trovano ad essere amministrati da persone che procurano imbarazzo, vergogna e disagio agli amministrati.
Tali amministratori poco informati e superficiali, non hanno niente da chiedere, né a Trento, né a Roma e neppure a Bruxelles poiché Life Ursus prima e oggi Life Arctos sono stati elaborati e approvati dalla comunità scientifica e in seguito dai governi europei. Si tratta quindi di ristabilire la legalità. L'uccisione del povero M13 ha gettato vergogna sulle civili vallate svizzere.
La "civile" Svizzera che non annusa il putrido olezzo che proviene dai depositi bancari dei mercanti di morte, ha alzato il fucile contro un pacifico animale che razziava patate, galline e pecore, se le trovava! Orrore! Questi sono i mali del pianeta? Un orso che si sveglia affamato dal letargo, cerca di evitare come può di incontrare gli umani che hanno antropizzato ogni centimetro del suo territorio e per colazione mangia quello che trova? Che l'orso mangi è nell'ordine naturale delle cose! Inquinare senza rimedio, depredare il pianeta e svilire l'umanità sono i mali da cui guardarsi! L'orso sarebbe accettato, anche con ingresso illegale, se introducesse in Svizzera gli enormi introiti della malavita?
Perché i trentini dovrebbero uccidere gli orsi con intenzioni di viaggio? Gli orsi non sono dei trentini. In realtà gli orsi sono degli orsi, creature libere, non stanziali, che percorrono chilometri giornalmente e con gli stessi nostri diritti, forse qualcuno più di noi umani.
Noi umani ci proclamiamo "sapiens sapiens" (notare la presunzione del raddoppio, una volta sola "sapiens" non bastava), bene, dimostriamolo esprimendo, finalmente per la prima volta da quando calpestiamo questa terra, rispetto per le altre creature invece dello sterminio che abbiamo sistematicamente prodotto in passato! Finora abbiamo dimostrato solo di essere certamente degni dell'appellativo di Homo Sicarius Sicarius! Il pianeta non è infinito, come ancora continuano a pensare molti, e non si possono consumare risorse infinite in un pianeta finito, cioè che ha dei limiti.
Life Ursus immaginava, nelle più rosee previsioni, l'espansione dell'areale dell'orso dalla Slovenia fino ai Pirenei. Il progetto Life Ursus ha avuto successo, ma non era stata messa in conto l'estremamente rozza ignoranza e stupidità di taluni europei! L'orso in Trentino era a un passo dall'estinzione: Life Ursus, progetto europeo, finanziato con fondi europei, l'ha salvato. Certo, però, che salvarlo, per poi impedirgli di espandersi e tornare a colonizzare le sue originarie aree vitali, sarebbe ridicolo. Cosa facciamo: li teniamo qui in Trentino tutti rinchiusi al Casteller? O peggio nell'indecoroso recinto di San Romedio?
Oggi, però, l'azione non spetta più alla sola parte scientifica del programma Life Ursus, ora tocca fare un percorso di responsabilità, che restituisca a ciascuno di noi abitanti del Trentino ed europei in generale, l'orgoglio del buon lavoro fatto finora e la volontà di innescare un circuito virtuoso di protezione delle poche aree naturali e selvatiche che ancora resistono con gli animali che miracolosamente vi trovano rifugio.
E' questo che deve esportare il Trentino insieme ai "nostri" orsi: l'orgoglio di essere pionieri sulla strada della convivenza civile con gli animali selvatici e precursori di una sana gestione del territorio improntata alla massima protezione.
Bisogna convivere: il pianeta non è solo degli umani che si divertono a uccidere, sporcaccioni, invadenti, prepotenti, stupidi e intolleranti. Ci sono anche umani che vivono e lasciano vivere, che frequentano i boschi e le montagne in armonia con la natura e rispettando tutte le forme di vita, non si mettono in competizione con gli orsi e gli altri animali selvatici! Qualcuno (sempre più numerosi per fortuna) non mangia animali e neppure li indossa.
Invece di agitare forconi, clave e fucili, come ho visto e sentito da alcune parti, non solo nelle isolate valli svizzere ma anche dalle nostre parti, occorre recuperare la dignità e l'orgoglio di far parte dell'Umanità civile e virtuosa che si fa custode del Creato e non suo massacratore.
Grazie per l'attenzione e distinti saluti
Dott. Caterina Rosa Marino
Delegata responsabile sezione LAC Trentino Alto Adige/Südtirol