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L'ORSA DANIZA DIFENDE I CUCCIOLI A PINZOLO

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L'ORSA DANIZA DIFENDE I CUCCIOLI A PINZOLO

BRUNO ORSOLIBERO

Non si è ancora spenta l'eco delle proteste contro la sconsiderata delibera della Giunta provinciale che inventando la categoria dell'orso dannoso, ne decreta l'uccisione, che già si creano le condizioni per un'esecuzione.
Secondo le notizie di stampa, un cercatore di funghi  a Pinzolo, attardatosi, sciaguratamente,  nei pressi di una coppia di cuccioli, è stato aggredito da mamma orsa, sembra Daniza, che ha temuto fossero in pericolo.
L'uomo, per fortuna, non ha subito ferite gravissime e può già raccontare l'avventura.


Il Presidente della Provincia, però, ne ha immediatamente approfittato per ordinare la cattura dell'orsa, sembra Daniza, senza escluderne l'uccisione. Approfitta dell'occasione, anche, il Presidente, per recitare il ritornello della rivendicazione di maggiore autonomia nella gestione dell'orso. Come se avesse dato prova di buona gestione!
Il punto è proprio questo: cosa fa la provincia per evitare che la necessaria presenza dell'orso possa comportare dei rischi per la sicurezza degli umani? L'uomo conosceva quali precauzioni prendere nell'aggirarsi in un'area frequentata da orsi?
L'aggressione non è stata deliberata. L'orsa non si aggirava furtiva cercando un uomo da aggredire: si trovava nel suo ambiente con i propri cuccioli. Il malcapitato. è chiaro, non ha tenuto conto che si trovava in un'area frequentata da orsi. Non ha adottato misure di prevenzione, ammesso che ne conoscesse e si è trovato a mal partito quando si è attardato ad osservare i cuccioli: mamma orsa non poteva essere lontana!
Dispiace che un uomo sia stato ferito, ma non si può tacere sul suo autolesionismo: se davvero si è avvicinato agli orsi senza fare rumore fermandosi a osservarli, senza altra protezione che un tronco d'albero, è egli stesso responsabile dell'aggressione dell'orsa. 
Ancora una volta, però, sarà un'animale incolpevole a farne le spese se l'ordinanza di cattura o uccisione non sarà revocata.BRUNOLa Provincia di Trento, ha avuto il merito di salvare l'orso trentino dall'estinzione, ma adesso ha la colpa di non gestire correttamente e di ricorrere alla pena di morte per coprire le proprie inadeguatezze: è sempre una pessima scelta quella di ricorrere allo schioppo per risolvere i problemi!
E' necessario che si fermi la corsa alla violenza e si ragioni sul modo migliore per garantire la convivenza fra gli umani e gli orsi: lo richiede il buonsenso e i cittadini. 
L'orsa Daniza, purtroppo coinvolta in questo sciagurato evento, è l'ultima degli orsi sloveni trasferiti in Trentino nell'ambito del progetto Life Ursus, tra il 1999 e il 2002, ancora in libertà. Con i suoi vent'anni d'età è la decana degli orsi trentini e la sua sesta cucciolata sono i due orsetti che ha difeso questa mattina. Esperta e di medie dimensioni, è stata più volte radiocollarata pur non avendo mai compiuto atti che potessero classificarla come "problematica". L'alta val Rendena e il Brenta meridionale, sono le aree che frequenta stabilmente ed è responsabile di qualche predazione di animali domestici, ma più facilmente approfitta delle mangiatoie per ungulati dell'area in cui vive. Ancora una volta, in passato, è stata protagonista di una decisa difesa dei cuccioli, ma mai responsabile di contatti fisici con umani. Se Daniza sarà uccisa, per un naturale episodio di difesa dei cuccioli, a farne le spese saranno anche loro. Non è dato sapere se si è tenuto conto del destino dei due orsetti. Potrebbero essere lasciati in libertà e avere buone possibilità di cavarsela da soli, visto lo stato di crescita, ma grandissimo sarebbe il rischio di avvicinarsi troppo all'uomo, nel tentativo di trovare facilmente cibo. Ovviamente a questo punto sarebbero dichiarati dannosi e la pena di morte sarebbe applicata anche a loro.
In definitiva, si inventa la categoria di orso dannoso e si creano le condizioni perché lo diventi: qualcuno riflette sugli effetti delle proprie azioni?
Sarà utile un incontro fra Provincia e rappresentanti delle associazioni animaliste, ma finora ha risposto solo l'assessore Michele Dallapiccola.
Intanto la petizione promossa da LAC - Lega Abolizione Caccia - Trentino Alto Adige/Südtirol, su Change.org (https://www.change.org/it/petizioni/revocare-la-delibera-sull-uccisione-degli-orsi-in-trentino) ha già superato le 13.200 firme. Iniziative legali e interrogazioni parlamentari sono in corso, mentre la Provincia fa scempio della propria Autonomia.
Non intendiamo abbandonare il campo e porteremo avanti, comunque, la battaglia in favore del diritto degli orsi a vivere liberi e indisturbati: bisogna ragionare, non uccidere!


Francesco Mongioì

Ultimo aggiornamento Domenica 17 Agosto 2014 06:07