65.000 INTANTO...
La LAC - Lega Abolizione Caccia - Sezione Trentino Alto Adige/Südtirol, con la petizione "NON UCCIDERE GLI ORSI!" lanciata sulla piattaforma Change.org, chiede la revoca della delibera che inventa la categoria di orso dannoso, prevedendone l'uccisione, e l'istituzione di un tavolo permanente di confronto sulla gestione dell'orso con le associazioni animaliste e protezioniste.
La petizione è stata lanciata da LAC, subito dopo l'adozione della delibera ammazza orsi di luglio, ma il 15 agosto il comportamento inappropriato di un fungaiolo ha coinvolto l'orsa Daniza, intervenuta in difesa dei propri cuccioli, in una colluttazione che si sarebbe benissimo potuta evitare. Così come non si guida senza patente, non si frequenta il bosco senza conoscere le sue regole. Daniza ha espresso la sua legittima contrarietà ad essere disturbata. L'orsa avrebbe potuto uccidere l'incauto, ma l'ha soltanto allontanato. In seguito a questo episodio, purtroppo, mamma orsa Daniza è stata dichiarata dannosa e ipotizzata la sua uccisione.
La decisione finale, in sede di emissione dell'ordinanza, è stata di cattura dell'orsa con conseguente reclusione a vita e con l'abbandono dei cuccioli in libertà, creando le condizioni, per futuri comportamenti inopportuni degli orsetti. I piccoli cresciuti senza la guida materna, nel caso sopravvivano, una volta adulti, potrebbero essere a loro volta classificati come "orsi problematici"/"dannosi" e uccisi, come stabilito dalla delibera ammazzaorsi di luglio. Insomma pare si vogliano creare le condizioni per veder fallire un progetto che malgrado alcuni intoppi e grossolani errori, soprattutto di comunicazione, finora è stato un successo.
L'incontro del 3 settembre con l'assessore alla caccia Michele Dallapiccola, che si è aperto con la consegna delle firme, è così servito anche per chiedere la revoca dell'ordinanza di cattura per Daniza, ritenuta da tutte le associazioni animaliste, ambientaliste e da molti esperti, eccessiva e illegittima.
Le richieste dei rappresentanti delle associazioni sono state chiare e argomentate: la pericolosità degli orsi è relativa ai comportamenti scorretti degli uomini. Spetta agli esseri umani che si considerano i più intelligenti fra tutti i viventi, trovare il modo di convivere serenamente con i selvatici, dunque anche con gli orsi. Gli animali selvatici sono schivi per istinto e dimostrano di non avere nessun desiderio di incontrare gli uomini, ben sapendo che questa eventualità ne mette a rischio l'incolumità.
Abbiamo richiesto anche che venga individuata all'interno del Parco Adamello Brenta una zona di riserva integrale dedicata esclusivamente agli animali selvatici, dove mai i cacciatori, ma solo i guardaparco, gli studiosi e un numero annualmente contingentato di turisti potrebbero entrare.
Sappiamo che gli orsi non sono stanziali ma sarebbe comunque un'area preziosa per la fauna e un segnale che la Provincia Autonoma di Trento darebbe a difesa dei suoi animali selvatici. Dovrebbe pur esserci un luogo dove gli animali possano restare al riparo dalle fucilate e da alcune altre attività umane altamente disturbanti! La montagna non è un Luna-Park!
La posizione dell'assessore, purtroppo, è di chiusura e incomprensione per le legittime richieste delle associazioni. Ha confermato sia le determinazioni riguardo la cattura di Daniza, sia il percorso intrapreso dalla giunta provinciale riguardo la gestione della popolazione di orsi in Trentino.
Restano dunque, in piedi tutte le iniziative per la tutela degli orsi: la petizione per la revoca della delibera ammazza orsi, varcherà a giorni i confini italiani e sarà sottoposta alla sottoscrizione dei cittadini dell'unione Europea, opportunamente tradotta in ciascuna delle lingue dei paesi membri. Il nostro auspicio è che la giunta PAT decida saggiamente di rivedere le decisioni sbagliate adottate fin qui, per poter mettere fine all'allarme suscitato in tutto il mondo che non giova all'immagine del Trentino.
Una delle misure più semplici di prevenzione per evitare incontri ravvicinati con l'orso è l'utilizzo di un sonaglino da far tintinnare camminando in montagna: ne è stato donato uno a ciascuno dei giornalisti intervenuti alla consegna delle 65.000 firme. Servirà a rammentare anche ai professionisti dell'informazione che quando si tratta di orsi e di animali selvatici non guasta aggiungere qualche semplice suggerimento di buona condotta, ma ... per gli umani!
All'incontro con l'assessore, hanno partecipato Graziella Zavalloni (Presidente Nazionale LAC), Caterina Rosa Marino (delegata regionale LAC), Mauro Nones (responsabile Ambiente PAN-EPPAA), Ivana Sandri (Ass. Flama d'Anaunia), Francesco Mongioì (LAC – Coordinatore Comitato per l'orso Trentino Alto Adige/Südtirol di cui sono fondatori LAC, LIPU, MOVIMENTO VEGETARIANO-NO ALLA CACCIA e PAN-EPPAA).