MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA CACCIA E PER LA TUTELA DELL'ORSO IN TRENTINO
DANIZA E' STATA UCCISA
"Il movimento animalista è pacifista, non violento, democratico. Nessuna espressione di violenza può essere tollerata a sostegno delle nostre iniziative. Il confronto democratico è l'unica strada possibile per il raggiungimento dell'obbiettivo della civile convivenza fra tutti gli esseri viventi.
Eventuali atti di violenza all'interno o a margine della manifestazione, saranno pubblicamente condannati e l'organizzazione comunicherà formalmente la propria condanna a nome di tutte le associazioni aderenti, senza altre consultazioni. Le forze di polizia incaricate del servizio di ordine pubblico, otterranno la più ampia collaborazione".
Questo il codice etico e l'impegno che le associazioni aderenti hanno sottoscritto per la Manifestazione Nazionale Contro la Caccia e per la Tutela dell'Orso in Trentino di sabato 20 settembre a Trento.
Alla violenza estrema dei cacciatori che si cimentano in una pratica sadica e sanguinaria, uccidendo ogni anno migliaia di inermi animali selvatici, contrapponiamo il pacifismo della ragione.
Alla violenza estrema della Giunta Provinciale di Trento che per intollerante malafede, aggravata dall'incapacità di ragionare, uccide un'orsa, mamma Daniza, che ha avuto la sventura di incontrare un incauto "cercatore di funghi", contrapponiamo la non violenza della ragione.
Manifestiamo il nostro disagio, la nostra sofferenza per le tante, inutili uccisioni che ogni anno insanguinano i nostri boschi e le nostre campagne.
Manifestiamo il nostro disagio di essere cittadini di un Paese che ancora mantiene fra le proprie leggi, quella incivile che consente di uccidere animali incolpevoli, per il solo piacere di vederli morire.
Non è uno sport, la caccia! Sia chiaro anche per quegli arrampicatori di specchi che, ben sapendo di essere dalla parte del torto, parlano di abbattimenti o prelievi invece che di uccisioni. Immotivate, inutili, anacronistiche, antistoriche uccisioni: semplice barbarie.
I cacciatori dopo aver portato sull'orlo dell'estinzione gli animali predatori, dicono di fare selezione, sapendo di mentire: sostengono che se non si tengono sotto controllo le popolazioni di animali selvatici, questi si riproducono a dismisura e danneggiano le coltivazioni.
L'unico animale che si riproduce all'infinito, senza tenere conto delle risorse disponibili è l'uomo. Gli animali selvatici, si riproducono finché ci sono risorse sufficienti per la sopravvivenza e, anche in assenza di predatori, si autoregolano, ormai è noto.
Qual è dunque il vero motivo della pratica venatoria, la molla che spinge un uomo (anche la donna, però) a imbracciare la doppietta e sparare spegnendo una vita e poi un'altra e un'altra ancora? Non sanno spiegarlo: già da molto tempo ho invitato i cacciatori a un pubblico confronto. "Venite a raccontarci la vostra passione, quella di sparare uccidendo gli animali selvatici" propongo. Non ho ottenuto risposta.
L'invito è sempre valido, però, siamo in attesa di un cenno di risposta: siamo non violenti e democratici, che paura avete?
Le autorità, poi, dovrebbero spiegare come possono ancora tollerare che per l'esercizio di una cosiddetta pratica sportiva, uomini e donne siano uccisi o feriti, ogni anno. Cacciatori muoiono a decine ogni anno. Comuni cittadini che non hanno nulla a che spartire con la caccia, sono uccisi. Altre numerose decine di cittadini, cacciatori e non, sono feriti, ogni anno, dal piombo dei fucili da caccia. I cacciatori sparano a qualunque cosa si muova e se uccidono o feriscono un altro cacciatore o un comune cittadino, lo chiamano incidente. Non glielo ha ordinato il medico, però, di andarsene in giro a sparare contro altri esseri viventi, ma le autorità tollerano.
Se un'orsa difende i propri cuccioli da un malintenzionato è etichettata come aggressiva, feroce, dannosa: deve essere uccisa perché si è comportata da mamma protettiva e responsabile. Cosa non funziona nella testa di chi ci amministra?
Daniza è stata uccisa! Ma mentre ancora era in vita e chiedevamo la revoca dell'ordine di cattura che, sapevamo in cuor nostro, anche se non volevamo accettarlo, l'avrebbe uccisa, l'assessore alla caccia della Provincia di Trento ci ha accusato di fare discorsi allucinanti.
Noi allucinati, pensate un po'. I discorsi di chi ha condannato mamma orsa Daniza a morte e forse anche i suoi cuccioli, in quale categoria dobbiamo ascriverli?
Non serve aggiungere altro: chi ha cuore e cervello e amore per la vita, ha già tratto le conclusioni.
A noi resta solo, doverosamente, decisamente, di chiedere che i responsabili di tanto scempio, tanta sofferenza, lascino le poltrone e gli uffici che i cittadini hanno messo loro a disposizione perché potessero adempiere efficacemente al compito di pubblici amministratori.
La Giunta che amministra la Provincia Autonoma di Trento deve dimettersi: tutti sono responsabili di cattiva gestione dell'ambiente e della persecuzione di esseri viventi.
Ugo Rossi, Alessandro Olivi, Michele Dallapiccola e tutti gli altri della incompetente e inaffidabile compagnia dimettetevi: questo è ormai il vostro dovere!
Francesco Mongioì
LAC - Lega Abolizione Caccia
Coordinatore Comitato per l'orso Trentino Alto Adige/Südtirol
Aderiscono alla manifestazione: